Vestiti Usati: credi che vadano ai poveri e invece finiscono qui | Che vergogna
Ti sei mai chiesto dove finiscono i vestiti che decidi di dare ai poveri? La risposta ti lascerà letteralmente a bocca aperta.
Quando si decide di rivoluzionare il proprio guardaroba si valuta l’idea di mettere da parte dei capi d’abbigliamento per dare spazio ad altri. In questo caso bisogna capire come disfarsene e per questo motivo c’è qualcuno che approfitta di App come Vinted per guadagnare qualcosa.
È un modo intelligente per intascare una somma di denaro vendendo un qualcosa che non fa più al caso proprio. Altri, invece, vogliono dare il tutto a terzi senza chiedere nulla in cambio. In questo caso la scelta ricade su coloro che purtroppo non vivono in condizioni agiate e sono costretti a fare tante rinunce inerenti soprattutto all’abbigliamento.
Si possono portare le cose che non hanno più un posto nell’armadio presso le chiese o le strutture che ospitano le persone meno fortunate. A volte si decide di restare nell’anonimato, ma con la consapevolezza di aver regalato un sorriso a qualcuno.
Poi si possono prendere in considerazione anche i cassonetti gialli, vale a dire quelli dei vestiti destinati alle famiglie più bisognose. Tuttavia devi sapere che non sempre vanno nelle mani giuste. Andiamo a scoprire maggiori dettagli sull’argomento.
Una triste verità si nasconde dietro un nobile gesto
I cassonetti gialli in realtà esistono da anni e lo scopo principale è raccogliere i rifiuti tessili per scopi di solidarietà. Un bel messaggio, ma in realtà ci sono anche dei lati oscuri che non tutti conoscono.
Secondo quanto riportato sul sito money.it pare che qualcuno nel 2019 abbia avuto la brillante idea di utilizzare un GPS cucito in una giacca per poi inserirla nel cassonetto. Ciò che è emerso ha lasciato tutti a bocca aperta.
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Ecco che fine fanno gli abiti destinati ai più bisognosi
In poche parole l’esperimento è avvenuto in un’area milanese ed è stato scoperto che questi abiti sono destinati a mercati di seconda mano. I capi oltrepassano i confini territoriali e vengono acquistati da aziende tra i 50 e 40 centesimi al kg e poi il tutto è rimesso sul mercato dai 3 ai 5 euro. Quest’attività è gestita dalla criminalità organizzata.
Il vestito può essere venduto varie volte perché mancano dei controlli a livello nazionale. Così facendo alla base non c’è altro che sfruttamento e guadagno su un qualcosa mosso da nobili sentimenti. Chi decide di donare un qualcosa a chi è in difficoltà e sapere che non l’ha ottenuto non fa altro che alimentare dispiacere e rabbia.