Puoi annullare anche subito la cartella esattoriale: entro questa data non devi più versare nemmeno un euro
Cartelle esattoriali: non aspettare i soliti condoni e sanatorie, puoi farle annullare anche prima della rottamazione. Ecco come fare.
Milioni di contribuenti con carichi fiscali pendenti ogni anno attendono con ansia la notizia di un condono, una sanatoria, qualunque cosa che alleggerisca il carico.
La rottamazione delle cartelle esattoriali è una scappatoia utilissima messa a disposizione dallo Stato, che consente a chi ha grosse somme da restituire di poterle dimezzare e pagare con calma.
Anzi, addirittura alcuni fortunati le hanno viste azzerare del tutto. Per tutti gli altri, non ci sono più more e multe e pagheranno solo una parte della somma.
Quello che non tutti sanno però è che non c’è bisogno di aspettare la nuova rottamazione, puoi fare annullare le tue cartelle esattoriali anche senza. Ecco i casi.
Cartelle esattoriali: come farle annullare
Esiste una norma che consente di richiedere la sospensione della riscossione, e deriva dalla legge di Stabilità 2012, la numero 228. Nello specifico l’articolo 1 comma dal 537 al 543, secondo cui il destinatario della cartella esattoriale può presentare istanza di sospensione. Ovviamente occorre rispettare alcuni requisiti per poter tentare questa strada.
Quali sono? Per esempio che sia giunta la prescrizione del debito, o che il pagamento sia già stato effettuato. Ancora, che l’Ente Pubblico creditore abbia emesso un provvedimento di sgravio, o che lo abbia emesso un Giudice tramite sentenza. E qualunque causa che rende illegittima la pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
I motivi per richiedere il provvedimento
Si può quindi presentare istanza di sospensione allegando la documentazione necessaria per avere la possibilità di farsi annullare la cartella esattoriale. Ma attenzione, tale domanda deve essere presentata entro 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale. C’è poi un’altra possibilità di vedere annullare il proprio debito. Anzi due.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione deve a sua volta rispettare dei termini. Entro 10 giorni dalla data di ricevimento dell’istanza da parte del contribuente, deve comunicare all’Ente creditore la richiesta. Per esempio al Comune in caso si tratti di una multa dei Vigili, o alla Regione per un bollo auto non pagato. E l’Ente Creditore a sua volta ha altri termini da rispettare. Nel caso accetti l’istanza del debitore deve cancellare il debito e segnalare la decisione presa all’Agenzia delle Entrate Riscossione, in modo che questa provveda a sua volta alla cancellazione della cartella. Il termine entro cui rispondere è di 220 giorni. Qualora il cittadino che ha presentato l’istanza non riceva nessuna risposta – né di accoglimento né di rigetto – entro questo termine, automaticamente può considerare la cartella e il debito nulli e non più dovuti.