Stangata Inps: se ritardi con questi pagamenti sei spacciato | Finisci davanti al giudice
L’INPS non accetta distrazioni o errori punto se non rispetti questi pagamenti potresti andare incontro a delle situazioni spiacevoli. Ecco tutti i dettagli.
L’INPS, secondo la definizione di Wikipedia, è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, nonché Ente Previdenziale del Sistema Pensionistico pubblico italiano. A esso devono essere obbligatoriamente iscritti i lavoratori dipendenti pubblici o privati e la maggior parte dei lavoratori autonomi.
L’INPS fu istituito il 17 luglio 1898 ai tempi del sovrano Umberto I di Savoia, ma solo nel 1935 con l’articolo 3 del Regio Decreto Legge 2 agosto 1943 n° 704 fu introdotta la denominazione che oggi conosciamo.
Tra le funzioni principali c’è quella di pagare le pensioni e altre prestazioni previdenziali. Le pensioni sono quelle inerenti alla vecchiaia, alla reversibilità, all’invalidità e all’inabilità. Accanto alle pensioni ci sono tutte le prestazioni a sostegno del reddito: indennità di disoccupazione, di malattia di maternità della cassa integrazione, dichiarazione ISEE e tanto altro ancora.
Deve essere chiaro a tutti che non è possibile raggirare l’INPS, in quanto la sua attività di vigilanza consiste proprio nel controllare l’esatto versamento dei contributi in riferimento agli obblighi di legge. L’attività ispettiva avviene congiuntamente con gli Ispettori di Lavoro delle Direzioni Territoriali del Lavoro – DTL. Se ti beccano ti tocca pagare delle somme di denaro rilevanti.
L’INPS non ammette ritardi nei pagamenti
Secondo quanto riportato sul sito dell’INPS pare che ci siano delle sanzioni per inadempimento dell’obbligo contributivo. In poche parole se non c’è il pagamento dei contributi entro un determinato arco di tempo allora si applicheranno delle sanzioni che possono essere civili, penali e amministrative.
Queste regole devono essere rispettate e non si accettano scuse o giustificazioni. I contributi devono essere versati in un determinato periodo con delle modalità di calcolo che vengono appunto stabilite dalla legge. Ecco ulteriori dettagli.
Ritardi, evasioni e lavoro nero
Nel caso in cui c’è un ritardo ci sarà una sanzione civile che aumenterà di gravità sempre più (questo è ciò che è stato stabilito dall’articolo 116, comma 8 lettera a). Se si parla di evasione, cioè se il datore di lavoro occulta un rapporto di lavoro non versando contributi o premi, scatterà la sanzione civile nella misura pari al 30% dell’importo dei contributi addebitati.
Questo è stato stabilito dall’articolo 116, comma 8, lettera b. Per quanto riguarda il lavoro nero scattano delle sanzioni civili e amministrative pecuniarie. Del resto se il datore di lavoro non fornisce la documentazione obbligatoria allora andrà incontro a spiacevoli conseguenze. Per questo motivo è consigliabile informarsi bene su determinati argomenti per evitare di ricevere brutte sorprese.