Estratto conto bancario: se compaiono questi 3 movimenti sei nei guai | Immediato controllo del fisco
Attenzione ai movimenti sul conto corrente: ci sono 3 movimenti che allertano il Fisco e te lo fanno piombare in casa.
Ormai tutti abbiamo un conto corrente sul quale vengono accreditate le entrate, che sia uno stipendio, una pensione o altro. Ed eventualmente addebitate bollette, rate e finanziamenti.
Attraverso di esso, con carta di credito o di debito associata, effettuiamo i pagamenti. Possiamo poi eseguire bonifici, vaglia, prelievi. Spesso comodamente da casa senza spostarci.
Ma lo sapevi che tutte le operazioni che compiamo sono rintracciabili dal fisco attraverso il semplice codice fiscale? Ogni transazione da noi effettuata, in qualunque modo. Ecco perché oggi sempre di più si cerca di disincentivare l’uso del contante che al contrario è irrintracciabile.
Quello che non tutti sanno è che se il fisco dovesse fare dei controlli e accorgersi che sul nostro conto corrente si sono verificati 3 particolari movimenti, verrebbe a bussare alla nostra porta per vederci chiaro. Vediamo quali sono le situazioni di rischio che nessuno conosce.
Estratto conto bancario: il fisco arriva se compi 3 movimenti
A spiegare cosa potrebbe far scattare dei controlli del fisco sul nostro conto corrente è Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dott. Commercialista, sul suo sito Myaccounting.it. Un esperto, quindi. Che ricorda innanzitutto che, dato che oggi la soglia di tracciabilità al contante è di 5000 euro, tutti i movimenti che superano questa cifra devono essere appunto tracciati. Ovvero compiuti attraverso mezzi come bancomat, carta di credito, bonifico e anche PayPal.
È pur vero, ricorda, che non vi è un limite al denaro contante che possiamo versare, ma se la somma è consistente verrà richiesta la compilazione di un questionario. Dobbiamo insomma saper spiegare e dimostrare da dove vengono quei soldi. A volte questo accade anche per somme più piccole.
Attenzione a ciò che fai
Un altro punto su cui si sofferma l’esperto è il movimento verso l’estero. “Il più delle volte è la banca stessa (a vostra insaputa) che segnala le operazioni come sospette” avverte. Per comprendere meglio questo passaggio spiega: “Nel 2021 più di un milione di correntisti sono stati segnalati dalle banche all’unità di informazione finanziaria per operazioni di sospetto riciclaggio. E i correntisti neppure lo sanno!!! Magari hanno semplicemente investito denari lecitamente guadagnati in piattaforme o broker esteri, o magari crypto”. Azioni non vietate, ma che vengono segnalate ugualmente. E quando le somme superano i 5000 euro come detto quasi sempre la banca chiede conto, e poi segnala la cosa.
Infine il terzo motivo che potrebbe mettere in allarme il fisco è la ricezione di un bonifico da privato che non sia legato ad un’attività professionale. Potrebbe infatti far sorgere il sospetto che si tratti di un pagamento per un lavoro in nero. Questa evenienza però è più comune di quanto si pensi. Per esempio in occasione della vendita tra privati di un’auto o altro mezzo, o di altri oggetti usati. L’unico modo per tutelarsi è tenere traccia di tutte queste operazioni conservando i documenti per alcuni anni.